Quando si pensa agli Emirati Arabi Uniti, l’immaginario corre veloce tra grattacieli scintillanti, hotel a sette stelle e isole artificiali che sfidano la geografia. Ma dietro le quinte del lusso ostentato, si muove un fermento culturale che ha poco a che fare con lo sfarzo e molto con la ricerca, la provocazione e l’identità. Tra Sharjah e Alserkal Avenue, l’arte contemporanea trova spazio, voce e visione.
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Nel cuore dell’Oceano Pacifico, dove il tempo sembra rallentare e il cielo si fonde con la laguna, si estende l’arcipelago dei Tuamotu: un mosaico di atolli corallini che custodisce una delle anime più autentiche della Polinesia Francese. Lontano dalle rotte turistiche più battute, i Tuamotu offrono un’immersione profonda nella vita arcipelagica e nelle tradizioni orali che ancora oggi scandiscono il ritmo della comunità.
Nel cuore della Valle Sacra degli Incas, lontano dai circuiti turistici più battuti, si nasconde un Perù autentico, fatto di paesaggi scolpiti dal tempo, tradizioni vive e silenzi che parlano. Le Saline di Maras e il villaggio di Chinchero sono due gemme incastonate tra le Ande, dove la storia non è solo raccontata, ma vissuta ogni giorno. Un viaggio qui è un ritorno alle origini, un incontro con la terra e con le mani che la lavorano da secoli.
Nel cuore dell’Oceano Indiano, lo Sri Lanka si svela come un’isola di spiritualità, dove la pietra scolpita e la luce delle lanterne raccontano millenni di devozione. Tra i templi rupestri incastonati nella roccia e le celebrazioni del Vesak, la festa più sacra del calendario buddhista, il viaggio si trasforma in un pellegrinaggio interiore, un incontro con la quiete e la bellezza del sacro.
Nel cuore dello stato di Minas Gerais, tra montagne ondulate e strade lastricate che sembrano scolpite nel tempo, sorge Ouro Preto, gioiello del Brasile coloniale e custode di una storia fatta di oro, arte e resistenza. Fondata nel XVII secolo durante la corsa all’oro, questa città è oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO e uno dei luoghi più affascinanti per comprendere l’anima barocca del Sud America.
Nel sud-ovest del Portogallo, dove l’Atlantico si infrange contro scogliere vertiginose e il vento scolpisce dune e promontori, si estende la Costa Vicentina, cuore pulsante del Parque Natural do Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina. È una terra di confine, dove la natura detta il ritmo e l’uomo si adatta, rispettoso e silenzioso. Qui il Portogallo si mostra nella sua forma più selvaggia, autentica e poetica.
Nel nord del Cile, tra le pieghe aride della Cordigliera delle Ande e l’eco lontano dell’Oceano Pacifico, si estende il Deserto di Elqui, un luogo dove il cielo non è solo sopra di te, ma intorno, dentro, ovunque. Qui, nel cuore della regione di Coquimbo, il tempo rallenta, la luce si ritira, e le stelle diventano protagoniste assolute di un viaggio che è tanto terrestre quanto cosmico.
Nel cuore della Tunisia, dove il deserto incontra l’ulivo e il vento porta con sé echi di imperi lontani, sorge El Djem, una cittadina che custodisce uno dei più grandi anfiteatri romani del mondo e una collezione di mosaici che raccontano la vita, la fede e l’estetica di una Roma africana raffinata e sorprendente. Qui, tra pietre scolpite e pavimenti decorati, si cammina dentro una storia che non è solo romana, ma profondamente mediterranea.
Nel nord-ovest dell’Argentina, dove le Ande si fanno più antiche e il vento racconta storie millenarie, si estende una delle regioni più affascinanti e meno battute del continente sudamericano: Salta e Jujuy. Qui, tra canyon infuocati, villaggi di adobe e cieli che sembrano non finire mai, il tempo rallenta fino quasi a scomparire. È un viaggio che non si misura in chilometri, ma in emozioni, silenzi e sfumature di colore.
Nel cuore della regione di Oaxaca, dove le montagne si aprono in vallate silenziose e il cielo sembra custodire segreti antichi, si estende il territorio sacro dei Zapotechi, uno dei popoli più misteriosi e raffinati della Mesoamerica. Tra le rovine di Monte Albán e gli intricati mosaici di Mitla, si intrecciano storie di dei, sacerdoti, astronomi e architetti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella pietra e nella memoria.
L’Avana non si racconta solo con il rum, i sigari e la musica che vibra tra i vicoli di Habana Vieja. Per chi vuole davvero assaporare l’anima della capitale cubana, il viaggio passa per le cucine private, le ricette tramandate oralmente e i profumi che escono dalle finestre socchiuse. Benvenuti nel mondo dei paladares, i ristoranti casalinghi che hanno rivoluzionato il modo di mangiare a Cuba.
Cartagine non è solo un sito archeologico. È un luogo dove la storia respira, dove le rovine romane si intrecciano con i miti fenici e il vento del Mediterraneo porta con sé il profumo del mare e il ricordo di un impero che sfidò Roma. Camminare tra le sue pietre significa toccare con mano il passato: qui, tra le colline che guardano il golfo di Tunisi, si sente ancora l’eco delle battaglie di Annibale, il fruscio delle vesti delle dee fenicie e il rumore dei mercanti che un tempo facevano di questa città il cuore pulsante del Mediterraneo.
Muscat non è una capitale come le altre. Non ha grattacieli sfavillanti né il caos delle metropoli moderne. È una città che si svela piano, tra i minareti che svettano contro il cielo azzurro, i souq dove il profumo di incenso e spezie si mescola all’odore del mare, e le strade pulite dove il silenzio è rotto solo dal richiamo del muezzin. È un luogo dove il passato e il presente si abbracciano, dove la tradizione omanita si fonde con la modernità senza perdere la sua anima.
Essaouira non è una città, è un sogno ad occhi aperti. Un luogo dove il vento dell’Atlantico soffia senza sosta, portando con sé il profumo del sale e il suono delle onde che si infrangono contro le antiche mura. Qui, tra le strade bianche della medina e i bastioni del porto, si respira un’atmosfera unica: un mix di tranquillità bohemien, storia marinara e magia berbera. È una città che sembra uscita da un racconto, dove il tempo scorre lento e ogni angolo nasconde una storia.
Cusco non è una città, è un libro aperto sulla storia. Un luogo dove ogni pietra, ogni vicolo, ogni scalino sembra sussurrare i segreti di un impero che, secoli fa, dominava mezza America del Sud. Camminare per le sue strade significa toccare con mano il passato: le mura inca, perfettamente incastrate senza malta, si fondono con gli edifici coloniali spagnoli, creando un mix unico di cultura, mistero e spiritualità. Qui, a 3.400 metri di altitudine, l’aria è rarefatta, ma l’energia è palpabile: Cusco è il cuore pulsante dell’impero Inca, e ancora oggi si sente il suo battito.
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