Le Saline di Maras: geometria ancestrale
A circa 3.300 metri di altitudine, le Saline di Maras si aprono come un mosaico bianco e rosa tra le montagne. Più di 3.000 vasche scavate nella roccia, alimentate da un antico canale che convoglia l’acqua salata di una sorgente naturale. Il processo di raccolta è lo stesso da oltre mille anni: l’acqua evapora lentamente sotto il sole andino, lasciando cristalli di sale che vengono raccolti a mano.
Ogni vasca è gestita da una famiglia locale, secondo un sistema comunitario che risale all’epoca preincaica. Il sale di Maras è noto per la sua purezza e il suo sapore delicato, ricco di minerali. Viene utilizzato non solo in cucina, ma anche per scopi medicinali e rituali.
Camminare tra le vasche, osservare il gioco di luci e riflessi, ascoltare il rumore dell’acqua che scorre lenta: è un’esperienza ipnotica, quasi meditativa. E mentre il paesaggio sembra uscito da un sogno geometrico, la presenza umana lo rende vivo, concreto, profondamente umano.
Chinchero: il villaggio dove il tempo si piega
A pochi chilometri da Maras, Chinchero si affaccia sulla valle come un balcone sospeso tra cielo e terra. È considerato uno dei villaggi più autentici della regione, dove la cultura quechua è ancora il cuore pulsante della vita quotidiana.
Il centro storico è un intreccio di stradine in pietra, case in adobe e terrazze agricole che risalgono all’epoca inca. La chiesa coloniale costruita sopra un antico tempio inca è un simbolo della stratificazione culturale del Perù: affreschi barocchi convivono con pietre sacre, in un dialogo tra mondi.
Ma Chinchero è soprattutto noto per la sua tradizione tessile. Le donne del villaggio, vestite con abiti tradizionali dai colori accesi, lavorano la lana di alpaca e di pecora con tecniche ancestrali. Ogni tessuto racconta una storia: di montagne, di animali sacri, di cicli agricoli. I colori sono ottenuti da tinture naturali, come la cochinilla per il rosso, il muña per il verde, il mais nero per il viola.
Visitare un laboratorio tessile significa entrare in una casa, sedersi accanto a una madre o una nonna, ascoltare le storie che accompagnano ogni filo. È un’esperienza che va oltre il souvenir: è un incontro con l’identità profonda di un popolo.
Tra terra, cielo e memoria
Maras e Chinchero non sono solo luoghi da visitare, ma spazi da abitare con rispetto e attenzione. Qui il tempo non è lineare, ma circolare: scandito dai ritmi della semina, della raccolta, delle feste religiose e dei rituali agricoli. Il paesaggio è sacro, la terra è madre, e ogni gesto quotidiano è carico di significato.
Il cibo riflette questa filosofia: zuppa di quinoa, patate andine, formaggi freschi, pane cotto nel forno di terra. I sapori sono semplici, ma intensi, come il vento che soffia tra le montagne.
Perché andarci
Il Perù nascosto non è fatto di rovine spettacolari o città coloniali affollate. È fatto di volti, mani, silenzi e gesti antichi. Le Saline di Maras e il villaggio di Chinchero sono due luoghi dove il viaggio si fa incontro, ascolto, trasformazione. Per chi cerca autenticità, bellezza e profondità, questo angolo di Valle Sacra è una tappa imprescindibile. Un viaggio che non si dimentica, perché non parla solo agli occhi, ma al cuore.


